COMUNICATO STAMPA
PUBBLICI
ESERCIZI: DAL 2005 PARTE “PIATTOSANO”, IL NUOVO MARCHIO SINONIMO DI
QUALITÀ E TRADIZIONE DELLA RISTORAZIONE ITALIANA.
E' il marchio "Piattosano!"
la novità più gustosa proposta per il prossimo anno dai ristoranti
aderenti alla Fiepet – Confesercenti. Sarà dunque questa la parola
d’ordine della Federazione nazionale esercenti pubblici e turistici per
riaffermare il valore e la tradizione della ristorazione italiana, e per
migliorare la qualità complessiva del prodotto e del servizio reso ai
clienti consumatori.
Un progetto globale,
mirato alla qualità dell’offerta ed alla formazione professionale degli
operatori, presentato a Roma nel corso della assemblea annuale della
associazione. Un tema che ha visto partecipe l’intera filiera produttiva
italiana; dai rappresentanti delle aziende agricole, ai grossisti
alimentari, fino ai consumatori, passando naturalmente attraverso la
ristorazione tradizionale.
In sostanza, se
risulta veritiera l’affermazione che il più importante fattore critico
di successo per una impresa di ristorazione consiste nel prodotto "piatto
servito", la Federazione
vuole intraprendere, con la condivisione e partecipazione di tutti gli
altri partner e attori protagonisti, un percorso originale orientato a
dare visibilità pubblica alla tracciabilità delle materie prime
adoperate in cucina ed alla qualità finale del piatto servito al cliente,
attraverso una garanzia di certificazione del prodotto somministrato.
"Il
cibo e le pietanze che quotidianamente serviamo sulle nostre tavole -
afferma Ermes Anigoni, Presidente nazionale della Federazione -
rappresentano sempre di più dei prodotti culturali. Non a caso stiamo
assistendo all’apertura del primo corso di laurea in scienze
enogastronomiche che mira appunto a preparare i professionisti, non
cuochi, capaci di valorizzare la "cultura dell’alimentazione",
sottraendola all’improvvisazione".
"Con
questo progetto - conclude Anigoni, - la Fiepet intende fornire la più
ampia garanzia e visibilità pubblica alla qualità dei piatti
somministrati, sia rispetto al livello di trasparenza della sicurezza e
della salubrità alimentare, sia sugli esiti dei controlli che vengono
periodicamente realizzati, rendendo possibile in questo modo un piano di
sorveglianza dell’intera filiera agroalimentare e zootecnica, arrivando
fino all’ultimo anello della catena, quella del consumatore".
Roma, 6 dicembre 2004
ABITUDINI
E CONSUMI NEI PUBBLICI ESERCIZI
Assemblea FIEPET
Confesercenti 2004
DAL
1970 AL 2001: + 4% L’ANNO I CONSUMI NEI BAR E RISTORANTI
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Se
si considerano gli ultimi trent’anni, i consumi di prodotti
alimentari e di bevande fuori casa sono aumentati circa il 4%
all’anno.
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La
crescita più elevata si osserva nella prima metà degli anni ’70,
quando la spesa per servizi di ristorazione - così sono denominati
ora dalle statistiche europee le spese per pasti e consumazioni fuori
casa - aumenta mediamente in volume del 5% l’anno.
MA
DAL 2001 I CONSUMI NEI BAR E RISTORANTI
SONO DIMINUITI
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Gli
anni invece in cui si osserva una riduzione della spesa – a parte i
due anni di forte crisi economica del 1992-93 – sono proprio quelli
a noi più vicini.
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Dal
2001 al 2003 difatti i consumi per servizi di ristorazione non solo
non crescono ma si riducono in termini di volume dello 0,4%.
QUANTO
SI SPENDE PER LA RISTORAZIONE
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In
valore assoluto, la spesa per servizi di ristorazione è stimata
attualmente in circa 45.358 milioni di euro
-
L’incidenza
sul totale dei beni e servizi consumati sul territorio nazionale è
del 7,2%.
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Il
valore minimo - 6,5% - è stato toccato nel 1993; quello massimo -
7,3% - nel 1984 e nel 2001.
I
PUBBLICI ESERCIZI IN ITALIA: 212 MILA IMPRESE E
565 MILA OCCUPATI
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Sono
circa 212 mila gli esercizi della ristorazione in Italia e gli
occupati 565 mila.
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La
maggioranza degli esercizi (121 mila, pari al 57%) sono costituiti da
bar, caffè e caffetterie.
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La
maggior parte degli occupati (circa 300 mila, pari al 53% del totale
degli addetti del settore) invece lavora in ristoranti, pizzerie,
trattorie (dove la dimensione media delle imprese è più elevata: 3,3
addetti contro i 2,2 dei bar.
NEI
PUBBLICI ESERCIZI 58 MILA IMPRESE
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Dagli
anni ‘70 ad oggi l’occupazione complessiva nei bar e ristoranti è
aumentata di circa 200 mila unità, pari ad un incremento del 3,1%
all’anno.
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Gli
esercizi sono cresciuti invece di 58 mila unità, pari ad un
incremento medio annuo dell’1,3%.
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Disaggregando
l’analisi tra bar e ristoranti si scopre che è in quest’ultimo
segmento che lo sviluppo è stato più impetuoso negli ultimi
trent’anni.
RISTORANTI
E PIZZERIE:
OCCUPAZIONE +6% L’ANNO
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Il
numero di ristoranti è aumentato dal 1970 ad oggi del 3% circa
all’anno, contro lo 0,5% annuo di aumento del numero di bar e caffè.
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Ancora
più marcate le differenze di performance in termini occupazionali:
mentre gli addetti nei ristoranti sono aumentati mediamente di quasi
il 6% l’anno, nei bar l’incremento medio è stato dell’1,2%
l’anno.
LE
MENSE
-
Dei
servizi di ristorazione fanno parte anche le mense, il cui peso nel
settore non è tanto
rilevante in termini di imprese (intorno al 3%) quanto di occupati
(15% degli occupati totali).
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Alla
fine del 2001 il censimento industria e servizi conta circa 5.400
attività di preparazione pasti e mense, con 83.000 addetti.
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In
un decennio dal 1991 al 2001, mentre le unità locali si sono
lievemente ridotte, il numero di addetti è quasi raddoppiato.
I
CONSUMI DI GELATO: IL BOOM
DI CONSUMO DI GELATO NEL 2003
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Rispetto
al 2002 si osserva un incremento del 9% circa delle quantità
consumate di gelato, il più alto degli ultimi dieci anni. La spesa
per gelati nel 2003 è aumentata del 10,4% rispetto al 2002. Nei bar
la crescita si è fermata al 2,5%.
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Sono
cambiate in questi anni le modalità di acquisto e consumo del gelato:
è raddoppiato il consumo di gelato in vaschette e secchielli per
consumo domestico e in multi-pack. Si è ridotto invece il consumo dei
gelati in confezioni da
passeggio singole (vendute per lo più dai bar) e delle vaschette per
la vendita nei pubblici esercizi.
PIU’
ACQUISTI DI GELATO INDUSTRIALE NEI SUPER E IPER E MENO NEI BAR.
IL
MERCATO DEL GELATO INDUSTRIALE VALE 2,3 MILIARDI EURO
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Oggi
il mercato del gelato industriale vale 2.330 milioni di euro, rispetto
ai 1.519 del 1993 (+53%).
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Solo
tra il 2002 e il 2003 l’aumento della spesa per consumo di gelati è
stato del 10,4%.
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Mediamente
nell’ultimo decennio la spesa per gelati industriali è cresciuta
del 5,3% all’anno.
IL
CONSUMO DI CAFFE’
. AUMENTA
IN ITALIA IL CONSUMO DI CAFFE’
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In
trent’anni è salito da 3,7 a 5,3 chili pro-capite il consumo di
caffè in Italia (+43%).
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Il
mercato dell’espresso vale oggi 10 miliardi di euro
IL
CONSUMO DI PIZZA
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Il
mercato della pizza vale 5 miliardi di euro.
Siamo per fatturato al secondo posto al mondo dopo gli Stati Uniti.
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Negli
Usa le consegne a domicilio valgono il 15% del mercato. Da noi per ora
solo l’1%
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Il
consumo domestico di pizza (confezioni vendute nei super e iper, come
per i gelati) è in forte aumento.
(a cura dell'Uff. Economico Confesercenti
Nazionale)
Roma,
6 dicembre 2004
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