COMUNICATO STAMPA
LEGGE
ANTIFUMO: GALLI, “IL PRIMO INADEMPIENTE E’ IL MINISTRO SIRCHIA”
AD
UN ANNO DALL’APPROVAZIONE ANCORA OSCURI I CONTENUTI
"Il Ministro della Salute Sirchia
avverte e diffida i potenziali trasgressori della legge antifumo, che
entrerà in vigore il prossimo 10 gennaio, ma il primo inadempiente è
proprio lui. A così poco tempo dalla scadenza, infatti, il Ministero non
ha ancora reso noti a cittadini ed imprenditori i reali termini secondo i
quali si articolerà la nuova disciplina, a cominciare dall'attività di
controllo e vigilanza che spetterebbe ai gestori di esercizi
commerciali".
E' quanto sottolinea il segretario nazionale della Fiepet, la Federazione
dei pubblici esercenti della Confesercenti, Tullio Galli.
E, per dimostrare il ritardo con il quale è stato pubblicizzato il
provvedimento, bastano alcune date:
16 gennaio 2003 - il Parlamento licenzia la legge n.3, che dispone il
divieto di fumo.
29 dicembre 2003 - il Presidente del Consiglio dei Ministri approva il
regolamento tecnico. Da allora il Ministro ha avuto un anno di tempo per
definire i criteri di attuazione ed informare i cittadini, d'intesa con le
Associazioni di categoria;
15 dicembre 2004 - si riunisce la Conferenza Stato-Regioni e si
stabiliscono i criteri e le procedure per l'applicazione della normativa.
Le organizzazioni di categoria non sono consultate;
20 dicembre 2004 - a 20 giorni dall'entrata in vigore della legge si
apprende solo attraverso la stampa che a carico degli imprenditori (non
solo baristi e ristoratori, ma anche attività commerciali e artigianali
in genere) potrebbero gravare ulteriori obblighi non previsti dalla legge;
20 dicembre 2004 - il Ministro della Salute Sirchia, rispondendo alle
minacce di ricorso al Tar, ribadisce che non ci saranno proroghe, mentre
la stampa sottolinea la sanzione massima per gli inadempienti. L'unica
cosa certa è dunque che chi non sarà in regola pagherà fino a 2200 euro
di multa, anche se ancora non si sa bene cosa bisogna fare per essere in
regola.
"Noi - precisa Galli - non chiediamo proroghe e non faremo ricorso al
Tar. Ma non siamo assolutamente disposti a trasformarci in poliziotti, in
ufficiali di pubblica sicurezza. Chiediamo dunque che ci venga spiegato
con chiarezza quale compito dovremo svolgere con la nuova disciplina
antifumo e secondo quali regole".
"La legge, nel suo impianto generale, è condivisibile poiché tutela
la salute della collettività e per questo faremo in modo che tutti la
rispettino. Non è però accettabile - conclude il segretario nazionale
della Fiepet - chiedere agli imprenditori di svolgere un ruolo che non è
il loro ed ai cittadini il rispetto di norme in parte ancora sconosciute.
Non si possono pubblicizzare prima le sanzioni e poi i comportamenti
sanzionabili".
Roma, 20 dicembre 2004
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