COMUNICATO STAMPA ESTATE: BIBITE, CROLLA IL CONSUMO TRA GIUGNO E LUGLIO. MENO CALDO E MINORE CAPACITA’ DI SPESA RIDUCONO SPESA A 1,2 MLD DI EURO (-12%) Italia
a bocca asciutta nei primi mesi d’estate 2004. Le temperature meno
torride rispetto agli scorsi anni, insieme alla ridotta capacità di spesa
delle famiglie italiane, hanno prodotto tra giugno e luglio un forte calo
del consumo di bevande: -15% nei pubblici esercizi e -20% negli altri
tradizionali canali distributivi. Nel complesso, al netto dell’inflazione, la contrazione delle vendite, è stata del 12%, portando il giro d’affari da un miliardo e 370 milioni di euro circa registrato nel bimestre dello scorso anno, ad un miliardo e 210 milioni dello stesso periodo dell’anno in corso. A
risentire maggiormente del calo dei consumi sono soprattutto le acque
minerali ed il the le cui vendite sono scese in questo primo scorcio
d’estate del 25%, seguite dalle bibite energetiche (-15%) e dai succhi
di frutta (-10%). Quest’anno,
dunque, la spesa per acque minerali è di circa 600 milioni di euro,
mentre per le altre bibite il giro d’affari è pari a 440 milioni di
euro. Tiene
bene invece il consumo di birra che, anzi, guadagna qualche punto
percentuale rispetto agli scorsi anni: 190 milioni di euro sono andati in
schiuma tra giugno e luglio. L’andamento
del periodo estivo amplifica un trend già avviato dall’inizio che ha
fatto registrare, nei primi sette mesi, una contrazione del 4,5% dei
consumi. Il
mercato delle bevande si può stimare per il 2004 di poco superiore ai 6,3
miliardi di euro. Di questi, 3 miliardi (48%) vanno in acque minerali, 1
miliardo (16%) in birra e 2,3% (36%) in altre bevande non alcoliche. La
spesa media mensile per famiglia è di circa 24 euro: annualmente ogni
nucleo destina all’acquisto di bevande poco meno di 285 euro, 136 dei
quali vanno in acqua minerale. “L’andamento
dei consumi di bevande nei primi mesi estivi – sottolinea il segretario
della Fiepet-Confesercenti, Tullio Galli – non stupisce più di tanto
perché in linea con l’andamento generale dei consumi, non soltanto
nell’ambito dei pubblici esercizi, ma più in generale in quello del
turismo. Si tratta ancora una volta di mettere a punto misure in grado di
rilanciare l’economia ed i consumi, ridando forza alle imprese e
restituendo capacità di spesa alle famiglie” |