COMUNICATO STAMPA   

Fumo: scatta il divieto, solo il 2% dei pubblici esercizi adeguerà struttura

Dal 10 gennaio entra in vigore il divieto di fumo nei locali chiusi di ristoranti e bar, previsto dalla nuova legge, che coinvolgerà 250 mila pubblici esercizi. Soltanto il 2% di essi, però, è disposto ad investire i circa 20 mila euro necessari per attrezzare mediamente una sala dedicata ai fumatori, mentre nessun gestore intende trasformarsi in sceriffo per far rispettare il divieto. Galli, “sosterremo i ricorsi dei gestori”.

Dal 10 gennaio entra in vigore il divieto di fumo nei locali chiusi di ristoranti e bar, previsto dalla nuova legge, che coinvolgerà 250 mila pubblici esercizi. Soltanto il 2% di essi, però, è disposto ad investire i circa 20 mila euro necessari per attrezzare mediamente una sala dedicata ai fumatori, mentre nessun gestore intende trasformarsi in sceriffo per far rispettare il divieto.
Al Nord, dove più alto è il numero dei titolari che hanno dichiarato di volersi attrezzare, la percentuale non supera l’8% del totale dei pubblici esercizi, al centro il 6%, al Sud il 4% e nelle isole il 3%.
La Federazione dei pubblici esercizi della Confesercenti assicura che tutti gli imprenditori associati si impegneranno a rispettare e far rispettare il divieto di fumo chiedendo alla clientela di assicurare il rispetto sia della normativa che degli utenti non fumatori.
“Migliaia e migliaia di cartelli verranno esposti negli esercizi pubblici con il divieto assoluto di fumare – spiega il segretario nazionale della Fiepet, Tullio Galli - dopo la campagna di informazione e di dissuasione messa in pratica da oltre un anno dagli esercenti che si aspettano, peraltro, una piena condivisione da parte degli stessi avventori. Quello che, al contrario, non verrà sicuramente applicato da parte dei gestori sarà la denuncia di eventuali trasgressori al divieto di fumo, con la segnalazione alle forze dell’ordine. Un compito non previsto dalla legge che istituisce il nuovo divieto, dal codice penale e dalla stessa etica comportamentale. Qualora, anzi, i nostri imprenditori associati fossero multati - precisa Galli - con sanzioni che raggiungono i 2.200 euro per una responsabilità oggettiva riguardante la mancata denuncia di fumatori incalliti all’interno dei locali, nonostante l’esposizione dei cartelli e il cordiale invito a smettere, ricorreremo contro la sanzione amministrativa assistendo tutti coloro che ci segnaleranno tale forma di abuso.”
“Siamo consapevoli dell’importanza di questa legge dal punto di vista della salute per i cittadini – afferma il segretario della Fiepet-Confesercenti – e per questo siamo disposti ad intensificare la campagna d’informazione sul divieto di fumo nei pubblici esercizi, riempiendo peraltro il buco informativo lasciato dal ministero. Per questo – conclude Galli - saremo fermi e decisi nel tutelare gli imprenditori che vogliono far rispettare la legge ma con un comportamento equilibrato nei confronti della propria clientela: nessuna denuncia dunque e nessuna delazione.”

Roma, 8 gennaio 2005