COMUNICATO STAMPA BUONI PASTO: Soddisfazione per un importante passo avanti La Fiepet – Confesercenti ha accolto con soddisfazione le nuove disposizioni che disciplinano le gare per il servizio dei buoni pasto, in quanto recepiscono le rivendicazioni e le proposte formulate dalla Federazione dei pubblici esercizi da oltre due anni a questa parte. Si tratta, infatti, di un decisivo passo in avanti nella regolamentazione di un servizio ormai diffusissimo. Il provvedimento approvato dal Consiglio dei ministri consentirà di valutare con nuove regole l’aggiudicazione delle gare pubbliche per il servizio dei buoni pasto, tenendo conto dell’offerta economicamente più vantaggiosa e non di quella al massimo ribasso. Un metodo improprio di aggiudicazione delle gare, quest'ultimo, che aveva procurato, come immediata conseguenza, solo un rialzo spropositato delle commissioni applicate ai pubblici esercizi, dando luogo ad una serie di proteste della categoria, culminate con la minaccia di disdetta delle convenzioni con le aziende emettitrici e con il mancato ritiro dei tickets. Una misura che avrebbe procurato non solo un serio danno ai consumatori, ai lavoratori ed alle aziende committenti, ma alla stessa attività economica delle imprese coinvolte nell’affare. "Aver stabilito per norma quali siano i criteri che dovranno essere presi a base di valutazione per l’assegnazione del servizio dei buoni pasto, da parte della Pubblica Amministrazione – precisa Ermes Anigoni, presidente della Fiepet-Confesercenti - consentirà alle società di emissione di poter trattare su basi diverse e più consone le commissioni richieste finora ai veri fornitori del servizio, cioè i pubblici esercizi. Riteniamo, dunque, auspicabile una immediata progressiva diminuzione delle commissioni attualmente applicate che, in taluni casi, sfiorano percentuali da usura”. “Inoltre, aver fissato per decreto i termini di pagamento delle fatture e le regole per un giusto esercizio del buono pasto – conclude Anigoni - ci consente di affermare che la nostra è stata una legittima rivendicazione e ci fa sperare che possa servire in futuro a riportare nel giusto equilibrio i rapporti commerciali fra tutti i soggetti interessati al servizio dei buoni pasto.” Roma, 10 gennaio 2006 |