(ANSA) - ROMA, 22 AGO -
Gli aumenti degli ultimi due anni nel settore della ristorazione sono
innegabili, ma non sono l'unica causa dell'inflazione e dipendono in gran
parte dai rincari dei prodotti alimentari che sono gli stessi per i
consumatori e per i ristoratori. All'indomani dei dati sull'andamento dei
prezzi nelle citta' campione la Fiepet-Confesercenti si difende dalle
accuse che vedono i ristoranti tra i principali incriminati per il
carovita di agosto e promette di lanciare da settembre nuove iniziative
per il raffreddamento dei prezzi. Il +5,2% annuo indicato dalle citta'
campione, afferma il segretario dell'associazione Tullio Galli, ''non e'
puro, perche' nella voce pubblici esercizi sono compresi anche gli
alberghi che hanno registrato aumenti consistenti''. I rincari dei
ristoranti sono stati del resto determinati in gran parte dal costo dei
prodotti alimentari che ''una volta per il freddo, una volta per il caldo
sono andati sempre lievitando''. E nonostante questo, continua Galli, i
listini di bar e ristoranti italiani siano ancora ''medio-bassi'' se
confrontati con molti paesi europei.
Di fronte alla possibilita' di speculazioni, la Fiepet ha lanciato prima
dell'estate un monito ai propri associati perche' contenessero gli aumenti
e lo stesso fara' anche a settembre.
''Al ritorno dalle ferie - sottolinea Galli - faremo un esame attento e
cercheremo di raffreddare i prezzi con operazioni come la campagna 'prezzo
amico' lanciata lo scorso anno''. (ANSA). |